“Il vento ci porterà via”
concerto di musica tradizionale persiana
dell’Ensemble Sarawan
dedicato alla poetessa Forugh Farrokhzad
con Pouria Akhavas – voce
Mohssen Kasirossafar – zarb
Amin Heydari – ud
Vahid Haji Hosseini – santur
Lettura poesie in italiano: Consuelo Ciatti
Roma, Chiesa di Ponte Sant’Angelo, domenica 25 gennaio 2015 ore 21,00
‘Il vento ci porterà via’ è una poesia di Forugh Farrokhzad, divenuta celebre in occidente grazie al film di Abbas Kiarostami, Leone d’Argento al Festival di Venezia nel 1999.
‘Il vento ci porterà via’ sarà, evocativamente, anche il titolo di questo concerto dedicato a Forugh Farrokhzad, in cui la musica si intreccerà con la voce, tra canto e parola poetica.
L’attrice Consuelo Ciatti, che da tanti anni si occupa di interpretazione di poesia, e del rapporto fra poesia e musica (spettacoli su Amelia Rosselli con il Maestro Mauro Castellano, 1997-2011; Aldo Palazzeschi con il Maestro Giancarlo Cardini, 2002-2011, Forugh Farrokhzad 2010-2015), sarà la voce recitante del concerto: nel 2010 aveva ideato e realizzato lo spettacolo di poesia e musica “E’ solo la voce che resta” , in collaborazione dei musicisti Mohssen Kasirossafar e Vahid Haji Hosseini, presenti anche in questo nuovo ensemble e promotori dell’iniziativa.
Consuelo Ciatti ha curato un personale adattamento italiano delle poesie di Forugh Farrokhzad, attraverso un lunghissimo, attento e infaticabile lavoro.
Il cantante e musicista Puria Akhavas, che per l’occasione arriverà direttamente dall’Iran con il musicista Amin Heydari, proporrà le poesie in forma cantata, secondo un uso molto comune in Iran, offrendo al pubblico italiano la possibilità di apprezzare, oltre alla musicalità della lingua iraniana, la bellezza del canto tradizionale persiano.
FORUGH FARROKHZAD (5 gennaio 1935 – 13 febbraio1967) è considerata la più importante voce poetica del Novecento iraniano.
Ricordata come “la poetessa che sfidò l’Islam”, Forugh (come familiarmente la chiamano gli iraniani) ha contribuito al rinnovamento della Letteratura persiana del ’900.
E’ sicuramente il riferimento persiano più potente, dopo i mostri sacri, rigorosamente maschi, incarnati da Hafez e Sa’di.
I suoi versi hanno segnato la nascita di una scrittura femminile spregiudicata, che ancora adesso deve confrontarsi con una società profondamente patriarcale.
Recentemente riscoperta in Italia grazie ad una ricca raccolta del 2009, in patria è una voce ‘scomoda’: proibita alla Fiera del Libro di Teheran del 2010, è stata addirittura esclusa da alcune recenti antologie di poeti iraniani pubblicate in Iran.
Tradotta in diverse lingue, Forugh Farrokhzad è fonte di ispirazione per poeti, scrittori, registi ed artisti contemporanei.
La sua opera è stata più volte candidata al premio Nobel per la letteratura.
Oggi in Iran, Forugh è anche un simbolo per le giovani donne che a Teheran reclamano maggiori libertà individuali.
GALLERIA FOTOGRAFICA
(MACERATA – 2015)